Perché progettare strutture in legno lamellare?
La continua evoluzione del
settore edile, dall’esigenza di tempi di cantiere ridotti e controllati
all’alta prefabbricabilità, dai controlli di qualità sui processi alla scrittura
delle normative che li regolano, ha imposto nuovi parametri sulla scelta dei
materiali da utilizzare per le nuove costruzioni, parametri basati su criteri
ambientali e di sostenibilità “a tutto tondo” come ad esempio l’utilizzo di
materie rinnovabili.
Il legno è l’unico materiale da
costruzione che proviene da risorse rinnovabili, quindi un’ottima scelta in ottica
di rispetto ambientale, ma non solo, possiede anche ottime caratteristiche di
isolamento termico, acustico, leggerezza, efficienza strutturale, resistenza al
fuoco e durevolezza nei confronti dei suoi “competitor” quali il cemento armato
e l’acciaio.
Il legno è il materiale da
costruzione che risponde nella maniera migliore alle richieste di
“sostenibilità” grazie a molteplici caratteristiche come ad esempio il basso
fabbisogno energetico necessario sia in termini di “costi energetici” di
produzione che in termini di costi di gestione dell’opera finita; esso porta ad
un vantaggio economico sensibile e ad una conseguente riduzione della
produzione di anidride carbonica ed altre sostanze inquinanti nel processo
produttivo e realizzativo.
In Italia la tradizione delle costruzioni
in legno, come quella delle costruzioni in muratura, era posta alla base del
saper costruire bene e a regola d’arte. I maggiori Architetti dell’epoca
rinascimentale realizzavano le strutture più imponenti ed ardite ricorrendo
anche al legno per la sua leggerezza e resistenza. Con il Novecento si è persa
l’abitudine a ricorrere al legno, a causa dell’avvento del nuovo materiale, il
cemento armato e della diffusione nelle Scuole ed Università della Tecnica
delle Costruzioni in cemento armato; questo materiale composito ed innovativo ha
soppiantato il ricorso a tecnologie “prefabbricate” come la muratura,
l’acciaio, il legno…, sia per la sua versatilità di impiego (getti in opera di
qualunque forma) che per i costi contenuti (frutto dell’ampia disponibilità di
manodopera sempre più qualificata e di materie prime quasi a chilometro zero,
seppur provenienti da cave, ovvero da fonti non rinnovabili). Le normative e i
testi di grande importanza nel secolo scorso hanno riguardato essenzialmente il
nuovo materiale (il cemento), e per il legno strutturale l’assenza di ricerca e
trasferimento di nozioni tecniche hanno reso ancora più complicato il suo
utilizzo. Oggi l’uso del legno è in crescita, grazie alle nuove tecnologie che
hanno permesso il superamento delle più note limitazioni di utilizzo e di
impiego come le prestazioni certificate e controllate, la produzione in serie
di elementi strutturali, le dimensioni, la disponibilità sul mercato, la
nascita di centri di trasformazione diffusi capillarmente su tutto il
territorio nazionale. Il tipo di approccio di questa nuova “Rivoluzione
Industriale” dell’edilizia è sempre più collegato ad una visione “Taylor made”
(sartoriale) del processo produttivo e realizzativo. Grazie all’esaltazione
delle caratteristiche del legno come materiale da costruzione, la progettazione
di strutture in legno sta riprendendo piede in Italia, un ruolo che aveva perso
a favore di materiali come l’acciaio e il cemento armato. Questo è testimoniato
dalla realizzazione di importanti opere e dalla sensibilizzazione verso il
consolidamento delle strutture esistenti mediante il ricorso a materiali
leggeri. La situazione oggi è molto cambiata, grazie a convegni, seminari,
numerosi testi e anche grazie alle università italiane che ne diffondono la
cultura sconfiggendo i numerosi pregiudizi verso questo materiale.
L’ingegnerizzazione del legno: il legno lamellare
Il legno un materiale utilizzato
dalle più antiche civiltà, oggi è stato ingegnerizzato trasformandolo in un
materiale dalle straordinarie caratteristiche: il legno lamellare. Il legno lamellare incollato (glulam in inglese)
è ottenuto da lamelle o assi di legno sovrapposti (o anche affiancati mediante
il “giunto a pettine” o “finger joint”) con uno spessore non superiore a 50 mm
rispetto alla sezione dell’intero elemento, uniti tra loro per mezzo di
adesivi. Il materiale così composto ha migliorato le caratteristiche del
prodotto naturale, eliminando il problema dei difetti intrinsechi ed il
problema di dover riuscire a coprire grandi luci. Infatti, con l’utilizzo
diretto dei tronchi d’albero le dimensioni dell’elemento strutturale dipendono
dal diametro e dalla lunghezza del tronco della pianta originaria. Il risultato
quindi è stato un materiale che conserva tutti i pregi del materiale di base e
che in più apre nuove frontiere verso la progettazione strutturale ed
architettonica attraverso ad esempio la grande scelta rispetto alla forma
dell’elemento che può essere realizzato curvo, rastremato a falde o addirittura
giuntato o combinato per moltiplicare le possibilità costruttive. Le pareti in legno a strati incrociati (CLT:
Cross Laminated Timber, ovvero XLAM nella accezione più commerciale)
costituiscono una ulteriore evoluzione tecnologica di settore, poiché associano
alla tecnologia della “lamellazione” quella della “compensazione” offerta dalla
giustapposizione di strati di pannello costituiti da tavole affiancate ed
incollate, poste sempre ortogonalmente a quelle dello strato sottostante.
Una nuova rubrica tecnica di International Campus
Attraverso questa nuova rubrica
tecnica sul legno lamellare verranno affrontate una serie di tematiche utili
per chi intende avvicinarsi all'utilizzo di tale materiale, a chi potrebbe
trovare motivi di spunto e di confronto e soprattutto a tutti gli appassionati
che vogliono conoscere meglio il legno lamellare ed i pannelli in legno a
strati incrociati.
Quello che sarà trattato nella
rubrica saranno:
- I pregi e i difetti
- Il quadro normativo
- Le caratteristiche del materiale
- Le verifiche
- Le tipologie e gli schemi statici
- La modellazione
- L’analisi sismica
- La resistenza al fuoco
- La resistenza all’acqua (durabilità)
- La conservazione ed il recupero delle strutture in legno
- L’impiego delle strutture in legno nei consolidamenti strutturali
Tutti questi punti saranno
approfonditi con maggior dettaglio nel Corso
professionale Progettare una struttura in legno: dalla teoria alla pratica. Per informazioni visitare il link.
A cura di:
Dott. Ing Diego Ruggeri,
Laureato in Ingegneria Edile all’Università di Roma Tor Vergata, è legale
rappresentante di Lamellazione e libero professionista in ambito di ingegneria strutturale
ed architettura. Esperto in progettazione esecutiva e di dettaglio di edifici
in legno, autore di articoli in riviste di settore, esperto Casaclima Jr. Ha
organizzato e partecipato come relatore a numerosi convegni sul tema delle
costruzioni in legno. Dal 2015 organizza e gestisce, insieme alla prof. S.
Mornati, il Corso “Principi delle costruzioni con struttura portante in legno:
progetto e costruzione”, rivolto agli studenti iscritti al Corso di Laurea
Magistrale in Ingegneria e Tecniche del Costruire e al Corso di Laurea
Magistrale a ciclo unico in Ingegneria Edile.
Dott. Ing Alessandra Penna, Laureata in Ingegneria Civile all’Università di Roma Tre, è membro del consiglio di amministrazione, Responsabile del Marketing e membro del Comitato Tecnico Scientifico presso International Campus S.r.l dal 2012. Ha lavorato presso Accenture come ingegnere progettista per la fibra ottica e attualmente collabora come ingegnere civile strutturista presso uno studio di architettura e ingegneria e con diversi professionisti del settore.
Copyright © - Riproduzione riservata
Bibliografia:
·
Piazza M., Tomasi R., Modena R. (2005),
Strutture in legno - Materiale, calcolo e progetto secondo le nuove normative
europee, Ulrico Hoepli Editore, Milano;
·
Dario Curlante (2014), Progettare strutture in
Legno Lamellare, Flaccovio Editore .
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